FORMENTERA (25 maggio 2025) – Rischia da due a quattro anni di carcere l’82enne Juan Ferrando D. che annusava di nascosto la biancheria intima di tre giovani sue inquiline. Il processo si terrà nei prossima giorni a Palma e i fatti risalgono al 2023 quando appunto le tre ragazze scoprirono (attraverso delle telecamere nascoste) che il padrone di casa entrava nel loro alloggio a Cala Saona a Formentera (approfittando della loro assenza) e si divertiva ad annusare i loro slip da lavare. Di fronte all’evidenza dei fotogrammi delle videoregistrazioni, l’uomo era stato arrestato e poi rilasciato in attesa di giudizio. Ebbene, ora il processo entra nel vivo.
La Procura chiede due anni di carcere per il reato di violazione di domicilio e fino a quattro anni e mezzo di carcere se viene riconosciuto dal giudice anche il reato di molestie. L’accusa chiede anche un risarcimento che va dai mille ai 4 mila euro per ciascuna delle tre giovani per il danno psicologico causato dalla violazione della privacy e della loro dignità. La difesa punta invece sul fatto che l’82enne – persona conosciuta sull’isola – non ha alcun precedente penale e che ha sempre condotto una vita rispettosa e corretta, fino appunto a questa azione ai danni delle tre ragazze.
Le tre giovani, difese dall’avvocato Mateu Siquier, iniziarono a insospettirsi dopo aver notato dei cambiamenti in casa e soprattutto tra i loro vestiti adagiati nel cesto della biancheria sporca. Installarono cosí delle telecamere di sicurezza all’interno dell’appartamento e, dopo aver esaminato le registrazioni, scoprirono che il loro padrone di casa (marito della donna a cui è intestato l’immobile) entrava quasi ogni giorno nelle loro stanze mentre erano fuori, al lavoro. Una volta dentro, si dirigeva subito tra i vestiti e sentiva l’odore degli slip. Indignate, le tre ragazze lasciarono la casa trasferendosi in un’altra abitazione ma soprattutto presentarono denuncia alla Guardia Civil. Ora appunto inizia il processo. L’autorità giudiziaria – a causa della reiterazione dei comportamenti e della componente libidinosa delle azioni – potrebbe integrare il reato di violazione di domicilio con quello di molestia. E se fosse così la pena detentiva sarebbe appunto di quattro anni e mezzo.
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