FORMENTERA (29 maggio 2023) – Per la prima volta a governare Formentera sarà la destra. I conservatori di “Sa Unió” hanno, infatti, vinto le elezioni di ieri 28 maggio e il suo leader Lorenzo Córdoba (medico veterinario a San Ferran) sarà il nuovo presidente del Consell: “I cittadini hanno chiarito che è ora di cambiare le politiche che sono state applicate sull’isola e non hanno portato i risultati attesi“, ha commentato a caldo i risultati elettorali lo stesso Lorenzo Cordoba.
Da ricordare che Formentera è diventata indipendente da Ibiza dal 2007 e che solo da allora ha avuto quindi un sua amministrazione locale. Nelle precedenti chiamate alle urne per eleggere i rappresentati in Consell, aveva sempre vinto il centro-sinistra. In questa tornata elettorale, invece, la maggioranza dei diritti al voto di Formentera ha votato appunto per il cambiamento, premiando la lista di destra “Sa Unió” che ha ottenuto il sostegno del 47,12% dei votanti, con 1.870 voti, vale a dire 540 in più rispetto a quelli avuti alle precedente elezioni amministrative del 2019, quando la percentuale dei consensi era stata del 33,77%.
I consiglieri di Sa Unió che sono stati eletti sono: Llorenç Córdoba, Veronica Castelló, Javi Serra, Cayetana Malo, Javi Tur, Oscar Portas, Artal Mayans, Eva Maria Nieto e José Manuel Alcaraz.
I due partiti che hanno governato l’isola negli ultimi quattro anni, ovvero “Gent per Formentera” e i socialisti del PSOE, siederanno ora nei banchi dell’opposizione. Piu nel dettaglio, “Gent per Formentera” ha ottenuto il sostegno del 25,95% dei votanti, con 1.030 voti, ovvero 368 in meno rispetto al 2019, quando aveva ottenuro il 35,5% dei consensi. Gli eletti dei GxF sono sono Alejandra Ferrer, Rafa González, Aleida Escandell, Pep Marí e Helena Costa. I socialisti hanno ottenuto invece il 17,69% dei consensi, vale a dire 702 voti ovvero 355 voti in meno rispetto al 2019, quando aveva registrato il 26,84% dei voti. I rappresentanti socialisti eletti sono Ana Juan, Rafa Ramírez e Raquel Guasch.
In tutto hanno votato il 54,96% (4.014 voti) dei diritti al voto dell’isla, ovvero una percentuale superiore a quella del 2019, quando era stata del 51,52% (3.996 voti). Le schede valide sono state 3.968. Sono state 83 quelle bianche e 46 quelle nulle.