FORMENTERA (26 ottobre 2021) – È uno di quei dettagli più rappresentativi dell’isola. Una vera è proprio icona che campeggia ai lati di gran parte delle strade. È il muretto di pietra a secco, uno degli elementi più unici che caratterizza da sempre Formentera. La sua funzione spazia su più fronti: separare aree destinate ad usi diversi, limitare le proprietà, proteggere la vegetazione dal vento e contribuire a raccogliere la pietra che viene rimossa dai campi per renderli coltivabili. Inoltre, si impedisce che gli animali possono saltare da un lato all’altro. Insomma, si tratta di una testimonianza del modo in cui l’uomo ha modellato e ordinato il paesaggio rurale di Formentera nel corso degli anni, sfruttando una delle risorse più abbondanti offerte dall’isla: la pietra.
Da anni le istituzioni locali promuovono la sua costruzione e ristrutturazione, offrendo anche contributi economici. Ma una volta ottenuti, bisogna rispettare una precisa regola, ovvero realizzarli senza utilizzare in alcun modo cemento o malta. Solo pietra. E i controlli in tal senso sono rigidi.
Ecco perché è notizia di queste ore che il Consell di Formentera si riserva di avviare una causa contro un individuo che ha ricevuto una sovvenzione per la realizzazione di un muro di pietra a secco (fa bella mostra sulla strada dello stadio: nelle foto) per poi però utilizzare il cemento.
Questo tipo di muro, appunto, non ammette l’utilizzo di alcun tipo di materiale come cemento o malta per la sua costruzione, come previsto nei criteri fissati nel bando del Consell per ottenere il sussidio. L’utilizzo del cemento nella costruzione o nel restauro dei muri a secco rende nullo il contributo concesso. Averlo utilizzato si configura come un reato, quello di frode ai danni dello Stato.
