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80 ANNI DI ATTESA
Formentera, si cercano a Sant Francesc i resti umani di 58 prigionieri politici morti nel carcere de La Savina 80 anni fa

Dopo vari studi dello storico Antoni Ferrer Abárzuza, sono state individuate tre possibili aree dove i cadaveri dei 58 prigionieri potrebbero essere stati sepolti.

di Davide Gervasi

FORMENTERA (16 ottobre 2021) – Non ci sono solo il mare cristallino dal sapore tropicale, le atmosfere magiche, la natura incontaminata, i paesaggi selvaggi, i mulini a vento, i fari senza tempo e i  tramonti mozzafiato. Dietro questo Paradiso del Mediterraeno si celano infatti anche pagine di storia da girone infernale dantesco. Ci sono storie di vita a Formentera che ricordano un passato che non è mai bello da raccontare perché stride con le meraviglie spensierate dell’isla. Storie di sofferenza umana, di prigionieri politici imprigionati per le loro idee democratiche e republicane, morti di stenti e di fame. Uomini i cui familiari attendono ancora, a distanza di 80 anni, i loro resti. E dopo tanta attesa e tantissimi studi, finalmente in questi giorni di metà ottobre dell’anno 2021 si è dato il vià ai lavori di scavo e di ricerca al cimitero di Sant Francesc. Si cercano i resti dei 58 uomini morti nel carcere de La Savina , aperto tra il 1940 e il 1942, dopo la sanguinosa guerra civile spagnola del 1939. Era situato ai margini di S’Estany des Peix e si trattava di un campo di repressione e concentramento voluto dal dittatore Franco. Era considerato il più duro di tutte le Isole Baleari. Qui vennero rinchiusi 1.800 prigionieri repubblicani, condannati dai tribunali militari. Le disumane condizioni di vita in cui vivevano i prigionieri a Formentera (ammassati, in strutture antigieniche e con una generale mancanza di cibo) causarono appunto la morte di 58 di loro. Vennero sepolti in qualche angolo del cimitero di Sant Francesc, ma non si è mai saputo bene dove.

Dopo vari studi dello storico Antoni Ferrer Abárzuza, sono state individuate ora tre possibili aree dove i cadaveri dei 58 prigionieri potrebbero essere stati sepolti. Ed è qui che ora si concentrano le attività di scavo e di esumazione, svolte dalla Società Aranzadi, specializzata in questo genere di lavori. Sarà un processo di identificazione non facile. Alcuni campioni dei possibili resti umani che verranno ritrovati, saranno sottoposti a delle analisi in laboratorio per la compilazione del DNA. La speranza appunto è quella di ritrovare i cadaveri dei 58 prigionieri morti a Formentera.

“Si tratta di garantire i diritti umani, base fondamentale della democrazia – si legge in una nota del Governo – Finalmente a Formentera verrà posta la parola fine a più di otto decenni di attesa. Anche così si continua a garantire il diritto alla verità, il diritto alla memoria e il diritto al riconoscimento delle vittime”.

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