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GLI ABITUE' DELL'ISLA'
Formentera e i “turisti per sempre dell’isla”. Franco e suoi aneddoti sull’isola

Sono tanti i turisti che vengono a Formentera da oltre 30 anni, 40 anni. Tra questi c'è anche Franco Ballin. Ricordi dall'isla da chi la conosce da una vita

di Davide Gervasi 

FORMENTERA (4 agosto 2021) – C’è gente che qui a Formentera ci viene da 30, 40 anni. O anche da più tempo. Sono i “turisti per sempre dell’isla”. Sono veri e propri amanti dell’isola. Non ne possono fare a meno. Dicono che se non ci trascorrono ogni anno alcune settimana, stanno male. E’ la cosiddetta sindrome di astinenza dall’isla. E’ reale. E bisogna provarla per capirla. Non esistono medicine. L’unica cura è tornare qui appena possibile.

Se ne incontrano parecchi durante l’anno. In ogni stagione, soprattutto nei mesi meno gettonati dal turismo di massa. FormenteraNews.it racconterà anche le loro storie, i loro aneddoti, i loro ricordi.

E’ il caso di Franco Ballin, di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso. Lui è uno di coloro che vive e ama Formentera da decenni. E riuscito anche ad acquistare due appartamenti a Es Pujols. Uno per lui e la moglie. L’altro per affittarlo.

“La prima volta che venni a Formentera era il 1992 e da allora ci torno diverse volte l’anno – racconta Franco – Fu amore a prima vista. Ne rimasi letteralmente folgorato. Si viveva la libertà alla massima potenza. L’unica regola (non scritta, ndr) era rispettare l’isola. Ancora oggi credo che l’isla sia un mondo a parte. Un’altra dimensione. Ma inutile negare che lo era di più nel passato. I ristoranti aperti erano pochissimi, si contavano sulle dita di una mano. Ricordo che non esistevano le bollicine. Avevano tutti un loro vino molto aromatizzato e buonissimo. Ma niente di più. La cucina era ottima, ma ovviamente limitata a pochissimi piatti”.

Franco Ballin

Da allora sono passati più di trent’anni. E’ vero, Formentera è cambiata ma, come si suol dire qui all’isla, è pur sempre ancora Formentera. Un’isola magica. Piena di racconti. Tra i tanti aneddoti che Franco ama raccontare è quello di quella volta che vide Mick Jagger (la figlia abita da anni a Formentera) e Keith Richards (per i pochi che non lo sapessero sono rispettivamente il frontman e il chitarrista dei Rolling Stones) entrare in una bottega per acquistare una chitarra. “Forse non tutti sanno – aggiunge Franco – che a Formentera è possibile infatti farsi realizzare la propria chitarra, contando sull’aiuto dei maestri di Formentera Guitars, un negozietto a San Ferran, nei pressi del Fonda Pepe, che è un vero e proprio laboratorio musicale. E’ un negozio che all’apparenza non gli daresti un centesimo e invece da qui sono nate molte pagine importanti del rock”.

La leggenda (ma molti sostengono che è assolutamente vero) narra che durante la realizzazione della chitarra, lo scheletro del futuro strumento viene gettato nelle acque di Formentera. E che il segreto del loro suono sta appunto in questa sorta di gesto scaramantico.

Il negozio è di proprietà di Ekki, un ingegnere tedesco che arrivò qui negli anni Ottanta per farsi fabbricare una chitarra. Doveva restare all’isla pochi giorni. Ma non se ne andò più via. Fu Dieter “Atze” Gölsdorf  – che possiede il marchio di chitarre Duesenberg, quelle per intenderci usate dai Rolling Stones, Bob Dylan o anche da Ligabue – a cedergli l’attività nel 1989. E e da quel giorno ogni anno tantissimi musicisti, per circa 2000 euro  – materiali inclusi – vengono a Formentera per acquistare una chitarra.

“Quel che è certo – conclude Franco – che sono davvero tante le storie come queste qui a Formentera. L’sla è anche questo, mettersi ad ascoltare i personaggi da romanzo che qui ci vivono da una vita. Quando poi mi chiedono cosa rappresenti per me Formentera, che io definisco da sempre l’isla bianca, rispondo che per me è un atto di amore. E’ come la “donna della tua vita”. E come tale, ti rapisce, ti toglie il respiro. Credo davvero che eserciti un magnetismo che va ben oltre ciò che possono immaginare coloro che non la conoscono. Razionalmente sfiora l’incomprensibile. Nessun preconcetto, nessuno formalismo, è solo primo amore.
È di fatto, come scrive Francesco Alberoni, uno “stato nascente”. Che cos’è lo stato nascente? È uno speciale stato della mente, che si dilata, respinge e riformula il passato e si slancia con uno straordinario impeto vitale verso il nuovo mondo, una nuova vita.
Lo stato nascente è aprire gli occhi e il cuore al futuro, al meraviglioso, è risveglio dei sentimenti, del desiderio, della volontà, è apparizione luminosa, esplosione della speranza. Ebbene, Formentera per me è la vita che bussa alla porta, che reclama di essere ascoltata, rispettata e celebrata ogni giorno, dal primo risveglio al mattino fino all’ultimo barlume della notte. È un cuore che batte, è il fuoco interiore alimentato dal vento fresco dell’eccitazione. È l’ansia della libertà dei pirati e, allo stesso tempo, il sorriso innocente di un bambino”.

 

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