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L'ISLA OGGI E IERI
Successo per la Festa di Halloween al Piratabus. Ecco la storia affascinante del “ciringuito con il teschio” diventato un mito

Bambini, giovani, adulti e over 70, hanno partecipato al party in riva al mare. Generazioni diverse, ma tutti a festeggiare all'unisono, come si conviene allo stile dell'isla.

Di Davide Gervasi

FORMENTERA (1 novembre 2021) – Festa di Halloween al Piaratabus, da sempre uno dei ciringuiti più amati di Formentera. Bambini, giovani, adulti e over 70, hanno partecipato al party in riva al mare. Generazioni diverse, ma tutti a festeggiare all’unisono, come si conviene allo stile dell’isla. Chi mascherato (rigorosamente abiti “fai da te”) e chi no, ma tutti con la stessa voglia di divertirsi e stare insieme.

E non è mancato qualche momento di “sgregolatezza”, come quando alcuni membri dello staff e della proprietà del Piratabus si sono lanciati su un gruppo di amici a mo’ “stage diving” (tuffo dal palco). I primi sono stati la Domi e Gianmarco.  Poi anche la Edith e la Ilka. Qualche timore infine per il lancio di Sven (vista la stazza) ma tutto è filato liscio, tra risate e abbracci.

Qualche timore infine per il lancio di Sven (vista la stazza) ma tutto è filato liscio, tra risate e abbracci.

Successo pieno, insomma, per la festa del Piratabus, la cui affascinante storia è da sempre tramandata da decenni da turista a turista. E che è sempre bello da ripercorrere.
Tutto ebbe inizio negli anni Settanta in una sconosciuta cittadina spagnola: Calatayud, nella provincia di Saragozza. Qui un giovane ragazzo di nome Pascual, detto il Pirata, gestiva insieme al suo amico Pablo un locale. Un giorno i due incontrarono per puro caso degli hippy tedeschi che, con il loro furgoncino colorato da “peace and love“, si stavano spostando on the road alla volta di biza e Formentera.

L’incontro con quei giovani fu un segno del destino. Quei ragazzi hippy scatenarono in Pascual e Pablo la curiosità di visitare Formentera, isla selvaggia, ideale per una vita alternativa, a stretto contatto con la natura. Un’isola “anticonformista”, dove si respirava la libertà assoluta. In Pascual e Pablo cresceva giorno dopo giorno la voglia di partire. Avvertivano una strana sensazione, una sorta di richiamo, a mo’ canto delle sirene di Ulisse. “Sentivamo che questa isola, che ancora non avevamo mai visto, ci chiamava”. E alla fine partirono: fu l’inizio della loro nuova vita. Ne furono letteralmente stregati. Sedotti e ammaliati. Folgorati dal suo fascino di terra remota, capirono subito che la sua atmosfera magica aveva una tale energia positiva da non potergli resistere. E così tornarono a Calatayud, vendettero il loro locale  e con il ricavato, tornarono a godersi l’isla. Dopo alcuni mesi ebbero un’idea che si rivelò un successo: comprarono per pochi soldi un bus dismesso e lo posizionarono nella splendida spiaggia di Migjorn, trasformandolo in un ciringuito.

Nacque così lo storico Piratabus, diventato negli anni un vero e proprio cult, frequentato nel passato da personaggi del calibro di Chris Rea, Bob Dylan, Wolf Biermann, i King Crimson e i Pink Floyd.

Dopo pochi anni, Pablo decise di lasciare l’isola e il chiringuito. Pascual invece continuò a scrivere la storia del Piaratabus. Negli anni Ottanta, con l’entrata in vigore delle nuove normative locali , Pascual smantellò il suo bus e creò una struttura di legno adeguata alla situazione e alle regole. Niente più autobus, quindi, (nel ciringuito viene ancora conservato qualche cimelio come alcuni sedili) ma il Piratabus non ha mai smesso di essere un mito. E quella sua inconfondibile bandiera – con il simbolo del teschio che sventola fiera nella brezza di Formentera – è da sempre una delle icone dell’isla bonita.

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