Close

ULTIME NEWS SUI CHIOSCHI
Nei nuovi chiringuitos, le bottiglie di acqua costeranno un euro. E intanto sul cambio di gestione, tanti i commenti: “Ha vinto il Dio Denaro”. “Non è vero, ha vinto la libera concorrenza”

Il Consell ha voluto esprimere i propri ringraziamenti a coloro che hanno gestito i chiringuitos per tanti anni: "Grazie per tutto quello che avete fatto".

FORMENTERA (14 apeile 2022) – Sono tanti, tantissimi i commenti pubblicati e condivisi in questi giorni sui social in merito al cambio di gestione degli otto storici chiringuitos di Formentera, a dimostrazione del clamore generale che ha suscitato la notizia. La stragrande maggioranza si schiera contro questa decisione, sollevando dubbi e perplessità sulla scelta di affidare ad altri le concessioni e non più a coloro che hanno fatto la storia degli stessi chioschi, entrando nel cuore di moltissimi turisti. Ma c’è anche chi invece (pochi per dire il vero) si appella al libero mercato e alle legittime regole sulla concorrenza,  ribadendo che, come succede ovunque, anche a Formentera è stato semplicemente indetto un bando e hanno vinto coloro che hanno presentato progetti e offerte economiche ritenute da una commissione come le migliori.

Indipendentemente comunque da come la si pensi, c’è una questione che è stata più volte sollevata da più parti, ovvero la possibilità che i prezzi lieviteranno nei nuovi chiringuitos. Ebbene, è stato lo stesso Consell a voler dare una risposta e fugare ogni dubbio sull’eventualità che potrebbero esserci aumenti incontrollati: “Tutti coloro che hanno presentato la propria domanda, compreso quindi anche chi ha vinto, hanno ufficializzato un listino chiuso che dovranno ovviamente rispettare. I prezzi dovranno essere conformi a quelli del passato. Le bottiglie d’acqua fino a mezzo litro avranno ad esempio un costo massimo di 1 euro, al fine appunto di preservare il modello dei bar sulla spiaggia”.

Il Consell ha voluto poi anche esprimere i propri ringraziamenti a coloro che hanno gestito i chiringuitos per tanti anni: “Vogliamo dire il nostro grazie ai gestori che fino ad ora hanno avuto i bar sulla spiaggia. Grazie per tutto quello che avete fatto, per il lavoro svolto e per il trattamento riservato ai turisti e ai residenti della nostra isola durante tutti gli anni in cui siete stati in prima linea in questa attività”. Un ringraziamento, quello del Consell, sicuramente sincero, ma che suona anche come una conferma sul fatto che oramai ci sia davvero poco da sperare in un cambio di decisione.

 

“Vogliamo precisare – ha del resto ribadito il Consell – che le scelte della Commissione giudicatrice non si sono basate solo sulle offerte ecomiche ma sono state anche valutate questioni come l’uso delle energie rinnovabili, la sicurezza, l’igiene e la parità di genere. L’intero processo di aggiudicazione si sta svolgendo secondo la normativa vigente e nel rispetto dei principi di libera concorrenza, trasparenza ed uguaglianza nel trattamento di tutti gli offerenti. Con le decisioni sulle gestioni dei chiringuots verranno apportati notevoli miglioramenti nell’aspetto ambientale e sociale delle strutture”.

Trasparenza e garanzia, quindi, che tutto sta procedendo nel pieno delle regole. Ma per molti turisti, quanto sta succedendo è comunque inaccettabile.   

“Non voglio mettere in discussione la regolarità di tutto l’iter, ma credo che ci sia stato un grosso errore a monte – si legge in una lettera giunta in redazione  -. Non aver fissato un tetto massimo dell’offerta economica ha inevitabilmente spalancato le porte ai grandi gruppi imprenditoriali, penalizzando le famiglie che per anni avevano gestito i chiringuotos.  È innegabile che ci sono state offerte fino a otto volte di più del prezzo base del canone. E poi la chiamano libera concorrenza? Come si fa a a competere liberamente con chi propone 170 mila euro l’anno, quando la base iniziale era di 30mila?”.

Sulla stessa sintonia un’altra lettrice: “Sorrido amaro quando sento dire che non è vero che a vincere siano stati i più ricchi, dal momento che la commissione ha guardato anche la validità del progetto. Ovvio che chi ha più soldi può permettersi anche di pagare i migliori architetti e i materiali di maggior qualità. Quindi ovvio che il loro progetto sarà stato il migliore. Ha vinto il Dio Denaro, punto e basta”.

Ora non resta che attendere la firma definitiva. Sarà il Consell di Formentera a doverla porre entro due settimane, in virtù appunto delle scelte fatte dalla commissione giudicatrice. Difficile che ci saranno sorprese. Poi ci saranno ancora dieci giorni di tempo per presentare eventuali ricorsi. E subito dopo, quindi verso metà maggio, si passerà dalle carte milimetrate ai lavori. Inizierà così la nuova era dei chiringuitos di Formentera.

scroll to top