FORMENTERA (13 aprile 2022) – “Chiediamo al Consell di Formentera l’autorizzazione di montare nuovamente i nostri chiringuitos ancora per questa estate, in modo da servire il turismo durante la stagione che sta per iniziare. È infatti oramai molto improbabile che i nuovi chioschi possano riaprire prima di agosto. E quindi quale immagine turistica verrebbe trasmessa senza i chiringuitos? Invitiamo le istituzioni locali a riflettere sulla nostra proposta di proroga”: a lanciare l’idea di far tornare ancora per questa estate gli storici otto chioschi dell’isla è Escandell Bartolo, gestore per quasi mezzo secolo del “Bartolo” vicino a Caló des Mort, nonché presidente dell’Associazione delle concessioni sulle spiagge di Formentera.
Un’idea, questa, che non vuole essere una provocazione, ma uno spunto di riflessione. Del resto se la proposta fosse fattibile (anche se le perplessità sulla leggitimità sono ovviamente tante) si potrebbe di fatto risolvere anche l’ormai quasi certa assenza dei chioschi per l’inizio di questa stagione turistica. “È sicuro che ci vorrà ancora un mese per concludere l’iter procedurale per le concessioni – ha rimarcato lo stesso Bartolo – . E una volta concluso, ci vorranno ancora tre mesi per vedere realizzati i nuovi chioschi”.
Se quindi, come sembra, la tempistica sarà questa, significa che solo a metà maggio saranno ufficialmente assegnate le concessioni ai nuovi gestori. E dopo, gli stessi dovranno occuparsi di ordinare i vari materiali per costruirli. E infine dovranno procedere con le fasi del montaggio. E per esperienza, Bartolo prevede che in tutto ci vorranno almeno tre mesi. In altre parole, i nuovi chiringuitos saranno pronti non certo prima di agosto. Da qui appunto la proposta di richiamare per questa estate gli ex gestori con i loro chioschi, smontati lo scorso dicembre e stoccati nei depositi.
Quasi tutti gli ex gestori, infatti, non avrebbe mai immaginato che dopo tanti anni, la concessione sarebbe stata assegnata ad altri. E quindi le strutture dei chioschi non sono state da loro buttate, bensì conservate.
Lo stesso Bartolo, per amore del suo chiringuito, non ha ancora voluto rimuovere il famoso “Albero dei desideri” che per anni ha fatto bella mostra davanti al chiosco.
Ed è lui che, in questi giorni, ha voluto ricordare la sua storia: “Un giorno venne trascinato dal mare un ramo. Lo presi e, per istinto, lo posi in piedi, tra due sassi. Proprio in quel momento, un turista di passaggio si fermò a guardarlo e mi chiese cosa rappresentasse. Io gli risposi che francamente non aveva alcuna pretesa artistica quell’alberello improvvisato. Ma, per scherzo, aggiunsi che se voleva poteva pensare a un desiderio per poi legare al ramo una conchiglia”. Il turista lo prese sul serio e senza alcuna esitazione fece quanto Bartolo gli aveva suggerito. Dopo alcuni giorni, il turista passò nuovamente di lì. Vide il Bartolo e gli disse: “Lo sai che quel mio desiderio si è poi avverato. Funziona davvero”. Nacque così, per puro caso, l’ “Albero dei desideri” del chiringuito Bartolo. E da allora centinaia di turisti ogni anno lo adornano con conchiglie di ogni forma e dimensione, appese ai suoi sottili rami, dopo aver pensato a un desiderio.
Di storie, curiosità e aneddoti come questi, gli otto chiringuitos ne hanno davvero tante. E, indipendentemente da come la si pensa sul cambio di gestione dei chioschi, è davvero un peccato che tutti questi racconti possano ora finire nell’oblio.
Ieri, qualcuno ha visto e fotografato Bartolo mentre si avvicinava a quell’alberello che ancora si erge laddove per anni sorgeva il suo chiringuito. Vi ha legato una conchiglia ed è rimasto fermo a pensare, con lo sguardo fisso sul mare. La saggezza popolare, si sa, vuole che quando si pensa a un desiderio, lo stesso non debba essere rivelato. Tuttavia, non è difficile indovinare quale sia ora la sua unica e grande speranza.