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LA POSIDONIA OCEANICA
Il segreto (di Pulcinella) del meraviglioso mare di Formentera si cela dietro una pianta marina. Una benedizione che va salvaguardata da tutti coloro che amano l’isla

Un solo esemplare può estendersi fino ad ampiezze di 15 chilometri e per certi esperti ne stimano l’età anche in diverse decine di migliaia di anni


FORMENTERA (29 maggio 2022) – Il segreto delle acque pulite di Formentera si cela dietro una pianta marina. Per dire il vero è un po’ come il segreto di Pulcinella, dal momento che gli amanti dell’isla lo sanno oramai da tempo il perché questo mare dipinga quelle infinite e incredibili sfumature di blu azzurro e celeste. Ma c’è anche chi ancora se lo chiede. Ebbene sì, il merito è della posidonia oceanica: un metro quadrato di questa pianta equivale a tre di foresta pluviale in termini di assorbimento di CO2 e di rilascio di ossigeno e di altre sostanze organiche.

E‘ questa, quindi, una delle benedizioni che l’isola ha ricevuto e che sta proteggendo in modo sempre più intenso con numerosi programmi di tutela e sensibilizzazione dedicati. L’isla ha la fortuna di avere immense praterie di posidonia sui fondali circostanti, ma è fondamentale continuare a tutelare il più possibile questa cintura di protezione ambientale, unica nel suo genere per estensione e per gli effetti benefici sull’ambiente e sull’ossigenazione delle acque.

 

 

 

 

 

Tuttavia, la posidonia è fragile, cresce molto lentamente e la sua sopravvivenza dipende dal livello di impegno che siamo in grado di raggiungere come società per mitigare l’effetto delle nostre attività. Non è un caso, quindi, che le praterie di posidonia che si estendono tra le saline di Ibiza e Formentera siano state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999.   

“Questa pianta, che non è un’alga, ha fusto, radici e fiore ed è la protagonista principale dei fondali marini delle coste dell’isola, potendola incontrare fino a 30 o 40 metri di profondità – spiegano gli esperti qui a Formentera – La sua forma ed estensione tingono di verde grandi zone della costa e favoriscono una ricca vita marina, sia vegetale che animale. La posidonia non solo aiuta a riparare i fondali marini e a proteggere le spiagge, ma ha anche un potere purificante e una grande capacità di generare ossigeno. Perché la pianta non solo cattura il carbonio dall’atmosfera ma favorisce anche la trasparenza delle acque. Infatti, nelle giornate calme, la visibilità sottomarina nelle acque di Formentera è davvero spettacolare e delizia i bagnanti e gli appassionati di immersioni”.

L’aspetto sconvolgente è che un solo esemplare può estendersi fino ad ampiezze di 15 chilometri e per certi esperti ne stimano l’età anche in diverse decine di migliaia di anni: nel maggio del 2006 un team internazionale di scienziati scoprì ad esempio un vasto prato di posidonia tra le isole di Formentera e Ibiza lungo oltre 8 km e vecchio di 100mila anni.

Il museo del faro della Mola segnala che si calcolano quasi 80 milioni di metri quadrati di praterie subacquee, caso praticamente unico in grado di regalare all’ecosistema sottomarino dell’isola un equilibrio senza paragoni.  

Pochi anni fa, precisamente nel 2017, il Consell Insular de Formentera ha lanciato “Save Posidonia Project”, un programma finalizzato alla protezione e alla salvaguardia della pianta marina e alla sensibilizzazione sull’importanza vitale di queste praterie subacquee, “adottando” parte dei 7.600 ettari che circondano l’isola.

Ogni anno a ottobre l’isola ospita il Posidonia Forum che approfondisce i temi di maggiore urgenza su questa pianta acquatica dalle caratteristiche simili a quelle delle piante terrestri, fondamentale per la sopravvivenza di numerose specie di pesci, molluschi, echinodermi e crostacei: a essi fornisce riparo per la riproduzione e l’alimentazione. Un ruolo così centrale, insomma, tanto che l’isola ha dedicato alla posidonia perfino una scultura celebrativa.   

 

 

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