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IRONIA SULL'ISLA
Formentera, raso al suolo l’hotel Cala Saona: realtà, fake news o una provocazione? Ecco l’ovvia verità sulla curiosa foto pubblicata su facebook

A pubblicare sulla sua pagina Facebook l'immagine dell'imponente hotel di Cala Saona prima e dopo la fantomatica rimozione è stata la residente all'isla Maria Serra.

FORMENTERA (28 dicembre 2021) – Intendiamoci, è solo un fotomontaggio. Non vuole però certo essere una fake news, ma una vera è propria provocazione per offrire spunti di riflessione in queste giornate in cui ai gestori degli otto storici chiringuitos di Formentera è stato imposto di smantellare completamente le loro strutture, in virtù della scadenza della vecchia concessione e in vista di quella nuova.

A pubblicare sulla sua pagina Facebook l’immagine dell’imponente hotel di Cala Saona prima e dopo la fantomatica rimozione è stata la residente Maria Serra.
Ebbene, nel suo post su Facebook si vedono due immagini, una reale con il grande albergo che si affaccia su una degli angoli più belli dell’isla e l’altra appunto “ritoccata” nella quale lo stesso hotel è sparito dalla faccia della Terra. Nel post si legge che a poche ore dalla scadenza della concessione, è stato smantellato l’Hotel Cala Saona.
Ovviamente l’albergo si trova ancora al suo posto e non verrà di certo raso al suolo, ma la provocazione è stata accolta sui social con simpatia e nello stesso tempo con un po’ di rabbia.
L’immagine ha suscitato, infatti una certa ilarità, ma ha anche dato il via a nuovi commenti contro appunto l’imposizione di smontare gli otto chioschi sulle spiagge. Chiringuitos, questi, un tantino meno impattanti rispetto le grandi residenze  alberghiere che fanno bella mostra sulle spiagge dell’isla: “È incredibile – si legge infatti in uno dei commenti -: danno fastidio delle piccole strutture di legno, ma si è permesso che i grandi hotel fossero costruiti in mezzo ad aree verdi e sulla spiaggia”.
Del resto, da quando nei giorni scorsi gli otto chiringuitos hanno iniziato a essere smontati (oramai sono spariti tutti: dal Piratabus, al Bartolo, dal Franja al chiosco di Cala Saona, dal Lucky al Kiosko62) sono stati tante le prese di posizione sui social a loro difesa. Dai vari commenti si evince che quel che preoccupa maggiormente è che la tradizione all’insegna della semplicità e della magica atmosfera possa trasformarsi in un qualcosa più legato al business.
Quel che è rimasto del Bartolo
Per saper se questi timori siano più o meno fondati, bisognerà attendere ancora qualche settimana. Fra tre giorni scade, infatti, il termine ultimo per presentare il proprio progetto per candidarsi a gestire uno degli otto ciringuitos smontati e partecipare così all’asta. Poi bisognerà attendere che si concluda tutto l’iter procedurale durante il quale verranno vagliati i vari progetti e le proposte economiche. E infine verranno appunto assegnate le nuove gestioni. Le scelte, in base ai requisiti dei candidati e all’esito dell’asta, potrebbero cadere su coloro che per decenni sono stati al timone degli stessi chiringuitos – proseguendo così la tradizione – ma potrebbero anche portare a nuove gestioni, magari in mano a grossi gruppi imprenditoriali. Tutto è insomma ancora incerto. L’unica certezza è che i grandi hotel sulla spiaggia sono rimasti al loro posto. 
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