FORMENTERA (5 febbraio 2023) – Un chiosco di colore blu e un alberello dei desideri fatto di conchiglie. Basta questo per capire che si sta parlando del chiringuito “Bartolo”, sulla spiaggia di Es Copinar, a due passi dalla bellissima Es Caló des Mort. Una storia, la sua, iniziata quasi mezzo secolo fa. Era infatti il 1976 quando un giovane da poco maggiorenne, Bartolo Escandell Torres, diede il via a una lunga avventura che è entrata a tutti gli effetti nei cuori di generazioni e generazioni di turisti e residenti, sia in estate sia durante i mesi invernali.
Il chiringuito “Bartolo“, infatti, anche in questo periodo è aperto tutti i fine settimana. Vedi le foto qui sotto scattate sabato 4 febbraio:
La storia del “Bartolo” affonda le sue radici all’inizio degli anni Settanta. Un ragazzino – il più giovane di ben dieci fratelli (insieme ai genitori abitavano a La Mola) decise di approfittare delle vacanze scolastiche per lavorare. Questo ragazzino era appunto Bartolo Escandell Torres: “Era il 1972 – racconta Bartolo, oggi quasi 65enne – e avevo 14 anni. Noi adolescenti in estate ci davamo da fare e lavoravamo sodo. In quel periodo, infatti, a Formentera si stavano costruendo hotel e case. E il turismo iniziava a prendere piede. C’era insomma molto fermento e sapevamo che lavorando duramente per quattro o cinque stagioni, ti saresti potuto comprare una casa nell’isola o avresti potuto aprire una tua attività”. Bartolo era un ragazzino riccioluto, molto simpatico e allegro. Ma anche molto determinato e con tanta voglia di fare. E in pochi anni raggiunse il suo obiettivo: risparmiare i soldi per iniziare a gestire un suo locale sulla spiaggia.
“Conoscevo il proprietario di questo chiosco a Es Copinar – aggiunge Bartolo -. Si chiamava Joan des Pagès. Era un hippie di Ibiza e conosceva tantissimi pittori, scultori e musicisti che venivano all’isla e provenivano da tutto il mondo. Era stato lui ad allestire il chiringuito e lo tenne aperto un paio di estati. A lui però non piaceva molto lavorare. Preferiva una vita da bohémien. E così lo rivelai io con i soldi guadagnati e risparmiati in quattro estati di lavoro. Al chiosco gli diedi il mio nome”. Nacque così nel 1976 il chiringuito “Bartolo”.
Qui sotto una foto del “Bartolo” scattata nel 1987.
Da quel lontano 1976 sono passati 47 anni e, insieme al suo fondatore (nella foto sotto), a lavorarci ci sono anche la moglie, Manoli Garrido, e i due loro figli, Adam e Diego. Una famiglia per bene, sempre gentili e cortesi, che non mancano mai di elargire sorrisi e saluti.
L’immagine di questo chiringuito è caratterizzata anche dal famoso “Alberello dei desideri” che da decenni fa bella mostra davanti al chiosco. A raccontare come nacque è lo stesso Bartolo: “Un giorno venne trascinato dal mare un ramo. Lo presi e, per istinto, lo posi in piedi, tra due sassi. Proprio in quel momento, un turista di passaggio si fermò a guardarlo e mi chiese cosa rappresentasse. Io gli risposi che francamente non aveva alcuna pretesa artistica quell’alberello improvvisato. Ma, per scherzo, aggiunsi che se voleva poteva pensare a un desiderio per poi legare al ramo una conchiglia”. Il turista lo prese sul serio e senza alcuna esitazione fece quanto Bartolo gli aveva suggerito. Dopo alcuni giorni, il turista passò nuovamente di lì. Vide il Bartolo e gli disse: “Lo sai che quel mio desiderio si è poi avverato. Funziona davvero”.
Nacque così, per puro caso, l’ “Albero dei desideri” del chiringuito “Bartolo”. E da allora centinaia di turisti ogni anno lo adornano con conchiglie di ogni forma e dimensione, appese ai suoi sottili rami, dopo aver pensato al proprio desiderio.