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VICENDA GIUDIZIARIA
Formentera, entra nel vivo il processo legato al complesso turistico “Sunway SL” nella zona di Punta Prima. Sul banco degli imputati gli ex amministratori locali

Da una partegli ex amministratori locali che bloccorono la fase 2 del complesso turistico e dall'altra la proprietà che sostiene che ampliare la struttura era un loro diritto.

FORMENTERA (13 novembre 2021) – Entra nel vivo il processo legato al complesso turistico “Sunway SL” nella zona di Punta Prima a Formentera. A partire da lunedì 15 novembre, infatti, l’ex presidente del Consell de Formentera, Jaume Ferrer, il consigliere Bartomeu Escandell e gli ex consiglieri Sonia Cardona e Josep Mayans tornano a sedere sul banco degli imputati  per difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio, disobbedienza, falsità e  infedeltà nella custodia degli atti amministrativi. A denunciarli nel 2012 è stato l‘imprenditore tedesco Leo Stöber (nato a Neustadt, Foresta Nera nel 1942,  ma residenta a Formentera), a capo appunto della società del Sunway SL: in estrema sintesi, l’uomo stava per realizzare un ampliamento della vasta struttura (seconda fase di un progetto iniziato quasi 40 anni prima) ma l’ente locale di allora, a maggioranza assoluta, approvò il documento urbanistico che sancì di fatto che alcuni di quei terreni fossero dichiarati come “Spazi pubblici liberi di assegnazione gratuita al Consell”.

In altre parole quei terreni non erano più edificabili, in quanto dovevano mantenere la qualità paesaggistica e naturalistica del terreno, e quindi la seconda fase del progetto di costruzione venne bloccata.

L’imprenditore tedesco (nella foto sotto) denunciò così le istiruzioni locali “per le azioni e le omissioni – si legge nella verbale verbale denuncia – escogitate per boicottare i nostri legittimi diritti di costruzione”. 

Ora il lungo iter processuale è giunto alle fasi finali e si spera che finalmente l’autorità giudiziaria possa decidere definitivamente chi ha ragione e chi torto: da una parte, appunto, gli ex amministratori locali che bloccorono la fase 2 del complesso turistico “in un’area che va difesa da nuove costruzioni” e dall’altra l’imprenditore tedesco che sostiene che “lo stop fu un illecito tale da calpestare i diritti di ampliamento”.  

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