di Davide Gervasi
FORMENTERA (4 settembre 2021) – Molti più controlli quest’estate per tutelare la posidonia marina dalle ancore e dalle catene delle barche. Il “Servizio di vigilanza Posidonia” delle Isole Baleari ha notevolmente aumentato in questa stagione estiva le sue ispezioni agli yacht ancorati a Formentera.
Se nel 2019 sono stati effettuati all’isla complessivamente 39.700 controlli per monitorare che le ancore o catene non danneggiassero le praterie sottomarine della posidonia oceanica di Formentera, finora in questa stagione 2021, le ispezioni sono già state più di 51.000. Un aumento quindi del 28% rispetto due anni fa. Percentuale che sale notevolmente (più 44%) rispetto alla stagione atipica (a causa del Covid) del 2020, nella quale sono stati effettuati 35.000 controlli.
Quel che si evince dagli esiti di queste ispezioni a tappeto, è che nonostante il massiccio numero di controlli, la stragrande maggioranza delle barche ancorate a Formentera rispetta le normative che preservano i fondali. “Quest’estate stiamo constatando che c’è molta più consapevolezza su questo aspetto a Formentera – dice Marcial Bardolet, coordinatore del servizio in tutte le Isole Baleari -. La gente rispetta la posidonia e c’è molta attenzione ambientale. Posso affermare senza ombra di dubbio che, in tal senso, gli skipper sono altamente sensibilizzati. Dai controlli si è scoperto che solo il 2% di loro è stato costretto a spostarsi perché non stava rispettando le indicazioni sulla tutela della posidonia”.
Da ricordare che questo capillare servizio di sorveglianza della posidonia è nato anni fa a Formentera per poi essere esteso nel 2017 a tutto l’arcipelago delle Baleari. Al momento sono già 15 le barche che si occupano di simili ispezioni : cinque a Formentera, tre a Ibiza, cinque a Maiorca e due a Minorca. Il loro obiettivo è vegliare sulle praterie sottomarine, che ossigenano l’acqua, le donano la sua trasparenza e generano un habitat unico nel Mediterraneo, protetto dalle diverse riserve naturali delle isole.
“La maggior parte degli skipper – aggiunge Bardoletto – è a conoscenza di questo regolamento protezionistico, anche se ancora qualche turista che noleggia barche, magari solo per un giorno, lo ignorano. E’ soprattutto a loro che dobbiamo spiegare che devono spostare il punto di ancoraggio perché lì dove sono la posidonia è minacciata dalle loro catene”
Tutte le informazioni relative alla posidonia, che vengono raccolte integralmente sul sito atlasposidonia.com (consultabile anche in lingua inglese), dal quale è possibile scaricare un’applicazione con la cartografia completa della fanerogame.
Il Ministero ha inoltre attivato un numero telefonico ( 617 975 172 ) in cui vengono avvisati sia i marinai che i cittadini. Questo telefono è operativo tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, a disposizione di chiunque sia testimone di irregolarità nell’ancoraggio delle imbarcazioni.
A questi strumenti di informazione e sensibilizzazione si aggiunge l’email atlasposidonia@gmail.com , dove è possibile inviare dati su eventuali danni, fotografie, coordinate, nome dell’imbarcazione e lunghezza, oltre all’ora in cui è stata rilevata.
Va ricordato infine che ogni un metro quadrato di questa pianta marina equivale a tre di foresta pluviale in termini di assorbimento di CO2 e di rilascio di ossigeno e di altre sostanze organiche. E’ questa, quindi, una delle benedizioni che Formentera ha ricevuto e che sta proteggendo in modo sempre più intenso attraverso controlli capillari, ma anche con numerosi programmi di tutela e sensibilizzazione dedicati. L’isla ha la fortuna di avere immense praterie di posidonia sui fondali circostanti, ma è fondamentale continuare a tutelare il più possibile questa cintura di protezione ambientale, unica nel suo genere per estensione e per gli effetti benefici sull’ambiente e sull’ossigenazione delle acque.
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