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Barche ancorate a Formentera. Per difendere la posidonia, aumentati i controlli: più 28% rispetto il 2019 e più 44% rispetto il 2020

Nel 2019 sono stati effettuati all'isla complessivamente 39mila controlli per monitorare che le ancore non danneggiassero le praterie sottomarine. Nel 2021 sono già più di 51mila.

di Davide Gervasi

FORMENTERA (4 settembre 2021) – Molti più controlli quest’estate per tutelare la posidonia marina dalle ancore e dalle catene delle barche. Il “Servizio di vigilanza Posidonia” delle Isole Baleari ha notevolmente aumentato in questa stagione estiva le sue ispezioni agli yacht ancorati a Formentera.

Se nel 2019 sono stati effettuati all’isla complessivamente 39.700 controlli per monitorare che le ancore o catene non danneggiassero le praterie sottomarine della posidonia oceanica di Formentera, finora in questa stagione 2021, le ispezioni sono già state più di 51.000. Un aumento quindi del 28% rispetto due anni fa. Percentuale che sale notevolmente (più 44%)  rispetto alla stagione atipica (a causa del Covid) del 2020, nella quale sono stati effettuati 35.000 controlli.

Quel che si evince dagli esiti di queste ispezioni a tappeto, è che nonostante il massiccio numero di controlli, la stragrande maggioranza delle barche ancorate a Formentera rispetta le normative che preservano i fondali. “Quest’estate stiamo constatando che c’è molta più consapevolezza su questo aspetto a Formentera – dice Marcial Bardolet, coordinatore del servizio in tutte le Isole Baleari -. La gente rispetta la posidonia e c’è molta  attenzione ambientale. Posso affermare senza ombra di dubbio che, in tal senso, gli skipper sono altamente sensibilizzati. Dai controlli si è scoperto che solo il 2% di loro è stato costretto a spostarsi perché non stava rispettando le indicazioni sulla tutela della posidonia”.

Da ricordare che questo capillare servizio di sorveglianza della posidonia è nato anni fa a Formentera per poi  essere esteso nel 2017 a tutto l’arcipelago delle Baleari. Al momento sono già 15 le barche che si occupano di simili ispezioni : cinque a Formentera, tre a Ibiza, cinque a Maiorca e due a Minorca. Il loro obiettivo è vegliare sulle praterie sottomarine, che ossigenano l’acqua, le donano la sua trasparenza e generano un habitat unico nel Mediterraneo, protetto dalle diverse riserve naturali delle isole.

“La maggior parte degli skipper – aggiunge Bardoletto – è a conoscenza di questo regolamento protezionistico, anche se ancora qualche turista che noleggia barche, magari solo per un giorno, lo ignorano. E’ soprattutto a loro che dobbiamo spiegare che devono spostare il punto di ancoraggio perché lì dove sono la posidonia è minacciata dalle loro catene”

Tutte le informazioni relative alla posidonia, che vengono raccolte integralmente sul sito atlasposidonia.com (consultabile anche in lingua inglese), dal quale è possibile scaricare un’applicazione con la cartografia completa della fanerogame.

Il Ministero ha inoltre attivato un numero telefonico ( 617 975 172 ) in cui vengono avvisati sia i marinai che i cittadini. Questo telefono è operativo tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, a disposizione di chiunque sia testimone di irregolarità nell’ancoraggio delle imbarcazioni.

A questi strumenti di informazione e sensibilizzazione si aggiunge l’email atlasposidonia@gmail.com , dove è possibile inviare dati su eventuali danni, fotografie, coordinate, nome dell’imbarcazione e lunghezza, oltre all’ora in cui è stata rilevata.

Va ricordato infine che ogni un metro quadrato di questa pianta marina equivale a tre di foresta pluviale in termini di assorbimento di CO2 e di rilascio di ossigeno e di altre sostanze organiche. E’ questa, quindi, una delle benedizioni che Formentera ha ricevuto e che sta proteggendo in modo sempre più intenso attraverso controlli capillari, ma anche con numerosi programmi di tutela e sensibilizzazione dedicati. L’isla ha la fortuna di avere immense praterie di posidonia sui fondali circostanti, ma è fondamentale continuare a tutelare il più possibile questa cintura di protezione ambientale, unica nel suo genere per estensione e per gli effetti benefici sull’ambiente e sull’ossigenazione delle acque.

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