Close

SVOLTA EPOCALE
L’ultimo tramonto del “Piratabus”. È ufficiale: dopo quasi 50 anni la commissione giudicatrice ha assegnato lo storico chiringuito ad altri gestori

Se ora il Consell porrà il sigillo dell'ufficialità su questa decisione, Formentera dovrà dire addio anche a questo leggendario chiosco nato negli anni Settanta.

Di Davide Gervasi

FORMENTERA (28 aprile 2022) – Erano tutti amati, questo è certo. Nessuno escluso. Ma forse il Piratabus era tra i chiringuitos quello che più degli altri rappresentava l’essenza dell’autenticità di Formentera.                     

Un chiosco dove si respirava ancora l’atmosfera magica dell’isla del passato. Dove si avvertiva un’energia unica, un po’ hippy, un po’ rock e un po’ ribelle. Una leggenda, insomma, prima ancora che un chiringuito.

Del resto qui si celava davvero una storia carica di fascino ed emozione. La storia di Pascual, l’hippy che negli anni Settanta ebbe l’idea geniale di acquistare per pochi soldi un vecchio bus fatiscente, parcheggiarlo in riva al mare e trasformarlo in un “locale” sulla spiaggia. Una storia lunga decenni, quella del Piratabus, ma sulla quale ora cala il sipario.

La commissione giudicatrice ha assegnato, infatti, lo spazio dove sorgeva lo storico chiosco a un altro gestore. Si tratta di una società di Palma di Maiorca, specializzata in ristorazione e che ha già degli interessi economici a Formentera. E lei ad aver presentato l’offerta economica più alta (108 mila euro all’anno), nonchè ottenuto il punteggio più alto nel capitolo “criteri ambientali e risorse umane”.
     
Se ora il Consell porrà il sigillo dell’ufficialità su questa decisione, l’isla dovrà dire addio anche a questo leggendario chiringuito.
Addio al sorriso, alla gentilezza e alla cordialità del suo staff. Addio al loro ottimo mojito e a quell’atmosfera fatta di semplicità e amicizia. Addio a quelle sensazioni non facili da descrivere quando al calar del sole, dagli altoparlanti, echeggiava la voce di Andrea Bocelli con il brano “Con te partirò”.                                     
  
Addio alla bandiera nera con il teschio che sventolava fiera nella brezza di Formentera. Addio a quelle chiacchierate di fronte al mare con lo sconosciuto (diventato improvvisamente un amico) che sedeva nel tavolo accanto o sullo sgabello vicino: chi parlava italiano, chi spagnolo, chi tedesco, chi inglese e chi francese…ma chissà perché si aveva come l’impressione che si parlasse tutti la stessa lingua. Ci si capiva sempre al volo al Piratabus, come se tutti alla fine facessero parte di uno stesso sogno.
Un sogno durato decenni e iniziato per caso negli anni Settanta in una sconosciuta cittadina spagnola: Calatayud, nella provincia di Saragozza. Qui un giovane ragazzo di nome Pascual, detto il Pirata, gestiva insieme al suo amico Pablo un locale. Un giorno i due incontrarono per puro caso degli hippy tedeschi che, con il loro furgoncino colorato da “peace and love“, si stavano spostando on the road alla volta di Ibiza e Formentera.
L’incontro con quei giovani fu un segno del destino. Quei ragazzi hippy scatenarono in Pascual e Pablo la curiosità di visitare Formentera, isla selvaggia, ideale per una vita alternativa, a stretto contatto con la natura. Un’isola “anticonformista”, dove si respirava la libertà assoluta. In Pascual e Pablo cresceva giorno dopo giorno la voglia di partire. Avvertivano una strana sensazione, una sorta di richiamo, a mo’ canto delle sirene di Ulisse. “Sentivamo che questa isola, che ancora non avevamo mai visto, ci chiamava”.                 
 
E alla fine partirono: fu l’inizio della loro nuova vita. Ne furono letteralmente stregati. Sedotti e ammaliati. Folgorati dal suo fascino di terra remota, capirono subito che la sua atmosfera magica aveva una tale energia positiva da non potergli resistere. E così tornarono a Calatayud, vendettero il loro locale  e con il ricavato, tornarono a godersi l’isla. Dopo alcuni mesi ebbero un’idea che si rivelò un successo: comprarono per pochi soldi un bus dismesso e lo posizionarono nella splendida spiaggia di Migjorn, trasformandolo in un chiringuito.
Nacque così il Piratabus, diventato negli anni un vero e proprio cult dell’isla. Un mito, frequentato nel passato da personaggi del calibro di Chris Rea, Wolf Biermann, i King Crimson e i Pink Floyd.   
                                  
Dopo pochi anni, Pablo decise di lasciare l’isola e il chiringuito. Pascual invece continuò a scrivere la storia del Piaratabus. Negli anni Ottanta, con l’entrata in vigore delle nuove normative sui locali, Pascual smantellò il suo bus e creò una struttura di legno adeguata alla situazione e alle regole.
Niente più autobus, quindi, ma il Piratabus continuò a essere una vera e propria icona dell’isla bonita.                               
 
Il resto è storia di oggi. Ora, su questo storico chiringuito sembrano scorrere i titoli di coda. E questa volta è un “tramonto” che suscita ben altre emozioni rispetto quelle di cui eravamo abituati. Nessun brivido di felicità. Solo rabbia, tristezza e tanta malinconia per una Formentera che, dispiace dirlo, non sarà mai più quella di prima.

 

scroll to top