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LA LONGEVITÀ ALL'ISLA
È morto nonno Josep: con i suoi 101 era l’uomo meno giovane di Formentera. Amava racccontare l’isla del passato con ironia e senso dell’umorismo

A tutti coloro che gli chiedevano quale fosse il segreto della sua longevità rispondeva con simpata: "Non so figliolo... penso sia mangiare a sufficienza e lavorare poco"

FORMENTERA (27 novembre 2021) – Era il super nonno di Formentera. Con la sua veneranda età di 101 anni era infatti l’uomo meno giovane dell’isla. Josep Mayans Cardona, noto come Pep de Can Xumeu Petit, è morto oggi, sabato 27 novembre, portandosi con sé i ricordi – vissuti in prima persona – della Formentera che fuAveva compiuto 101 lo scorso 20 maggio – nella sua casa a La Mola – in compagnia dei suoi parenti e della presidente del Consell.

Fino all’ultimo ha conservato una mente lucida e a tutti coloro che gli chiedevano quale fosse il segreto della sua longevità rispondeva con ironia: “Non so figliolo… penso sia mangiare a sufficienza e lavorare poco”. Ma chi lo conosceva bene diceva che in realtà il suo elisir di lunga vita è sempre stato un mix di serenità e senso dell’umorismo. Amava infatti scherzare nonno Josep. E ha sempre vissuto in pace, senza cattiverie e risentimenti. Come del resto si conviene allo di stile di Formentera. Anche perchè poi, per dire il vero, di lavoro nella sua vita ne ha fatto sempre tanto.

Fin da ragazzino, ha lavorato duramente nei campi. Coltivava un po’ di tutto, soprattutto grano, avena e mais.

Dopo sette anni di servizio militare  a Maiorca, Ibiza e Formentera – iniziato nel 1938 in piena guerra civile – ha continuato a lavorare le sue terre a La Mola: come la maggior parte della popolazione di Formentera negli anni Cinquanta, faceva il contadino, l’allevatore e il carbonaio. In quel periodo all’isla  si lavorava per l’autosufficienza e il sostentamento della famiglia, e non per il guadagno. Si mangiava, insomma, ciò che si coltivava.

Raccontava che in quel periodo tutte le famiglie di Formentera avevano una o due mucche che venivano utilizzate per ottenere il latte e i suoi derivati, ma anche per allevare e lavorare i campi, quando la meccanizzazione non era ancora arrivata.

Ngli anni Cinquanta c’era anche una forte domanda di carbone che venivano spediti a es Ram e al molo di es Caló.

Poi nonno Josep lavorava anche alle saline e raccontava che quel lavoro di estrazione del sale era veramente molto duro, più di qualsiasi altro: “Portavamo ceste di sale intorno al collo, dall’alba al tramonto – raccontava –  e alla fine della giornata non ci si poteva muovere. Ogni muscolo e ogni ossa facevano un male terribile. Ma il giorno dopo si rinvominciava”.

Insieme a questa vita di austerità e sacrifici, c’era comunque anche spazio per il divertimento: «Abbiamo fatto disastri – raccontava-  Sciocchezze. Ci divertivamo con poco, anche perché non c’era niente. Ma era fantastico”

Ricordava poi che alla fine degli anni Sessanta arrivarono gli hippy: “Erano bravi ragazzi. E noi eravamo in piena sintonia con loro. Credo che abbiamo contribuito all’atmosfera magica di questa isola meravigliosa”

Poi arrivò il turismo e Josep iniziò a lavorare come autista presso l’Hotel Club La Mola.

Tuttavia, era sempre molto legato alla terra e quindi non smise mai di prendersene cura.

La sua casa “Can Xumeu Petit”, a La Mola, gli fu lasciata in eredità dalla sua zia. E qui vi ha vissuto praticamente per tutta la sua vita. Questi ultimi anni gli ha trascorsi in compagnia della figlia Rita, rimasta vedova giovanissima e che si era appunto  trasferita a vivere con lui.

I suoi grandi hobby erano le sue viti e dei suoi piccioni: ne aveva più di cinquanta.

Con la morte di nonno Josep, ora a Formentera sono rimaste due nonnine ultra centenarie: si tratta Maria Maya, che ha tagliato lo storico traguardo dei 101 anni, e Catalina Torres Ferrer che con i suoi 102 anni e la persona meno giovane di tutta l’isla.

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