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L'ORRORE
Formentera, lo stupro e le torture subìte a Sant Ferran dalla ragazza di Maiorca: “14 ore di inferno”

I due marocchini arrestati (il terzo è riuscito a fuggire in Marocco) con l'accusa delle violenze, sono stati rimessi provvisoriamente in libertà, in attesa del processo.

di Davide Gervasi

FORMENTERA (23 agosto 2021) – Quattordici ore di inferno. Dalle 21 del 21 luglio alle 11 del giorno successivo. Drogata, torturata e violentata ripetutamente da tre balordi, dentro una casa abbandonata e fatiscente a Sant Ferran. È questo l’incubo vissuto da una ragazza 19enne di Maiorca (nata a León ma residente nella cittadina maiorchina di Llucmajor) che pochi giorni dopo ha sporto denuncia, dando il via alle indagine che hanno portato settimana scorsa all’arresto di due marocchini (uno di 32 e l’altro di 37 anni: entrambi hanno precedenti penali per rapina e traffico di droga) residenti all’isla e di un terzo loro connazionale riuscito a fuggire in Marocco, ma sul quale pende ora un mandato di cattura internazionale. Quattordici ore interminabili di atroci umiliazioni e violenze psicologiche e fisiche, di fronte alle quali la comunità dell’isla e la stessa presidente del Consell de Formentera chiedono condanne veloci ed esemplari. 

In attesa di essere sottoposti all’iter processuale, i due marocchini sono stati oggi, 23 agosto, rimessi in libertà provvisoria dal tribunale di Ibiza. Il giudice ha ritirato entrambi i loro passaporti e ha imposto loro il divieto di lasciare Formentera (ogni giorno dovranno presentarsi presso la Guardia Civil dell’isola per dimostrare di non essersi allontanati) ma in attesa del processo e dell’eventuale condanna, non sono sottoposti ad alcun regime carcerario, né in prigione né ai domiciliari.

Quel che è certo, poi, è che Formentera in questi giorni è davvero sotto shock per quanto successo, anche perché all’isla non era mai avvenuto un simile fatto di inaudita violenza: è considerata da sempre un’isola molto tranquilla, senza alcuna manifestazione di eccessi di alcun tipo.

Questa volta però la vicenda è di quelle terribili. Inaccettabili. Più di 150 persone hanno partecipato ieri sera a un presidio tenutosi nella piazza a Sant Francesc (è stato convocata dall’associazione Espai Dones) condannando in maniera ferma, la brutale aggressione. I partecipanti hanno esposto manifesti contro la violenza sessuale e con scritto lo slogan “Non uno stupro in più a Formentera”. Anche la presidente del governo delle Baleari, Francina Armengol, ha espresso “dolore e rabbia” per quanto successo. In un messaggio pubblicato sul suo account Twitter ufficiale, Armengol ha offerto tutto il suo sostegno a questa giovane donna con un “Non sei sola”. Il presidente delle Baleari ha chiesto inoltre alla Giustizia di condannare i responsabili “alla pena massima”.

Dalle carte processuali si evince che la ragazza sarebbe stata prima drogata con un mix di cocaina e crack, per poi essere torturata con sigarette e cucchiaini da tè roventi in modo da procurarle ustioni sulla pelle. E infine sarebbe stata brutalmente violentata a turno dai tre delinquenti, completamente privi di scrupoli. 

La giovane, ferita e sotto shock, non avrebbe raccontato subito quanto successo per pudore e paura. Qualche giorno dopo però ha trovato il corteggio di parlare, sporgendo una regolare denuncia presso una stazione di polizia di Palma di Maiorca. Da lì erano iniziate le indagine che hanno portato appunto all’arresto di due dei tre presunti colpevoli di quell’orrore vissuto per 14 ore da una ragazza poco più che maggiorenne. 

La polizia giudiziaria ha effettuato anche diversi sopralluoghi all’interno del rudere in cancrena, teatro della violenza. Sulla scena sono state rinvenute anche delle siringhe, un vecchio materasso e della spazzatura. Sono, questi, tutti elementi di indagine. Su ciò che è stato rinvenuto nel casolare abbandonato, infatti, sono stati effettuati test per il dna, in modo da avere assolute certezze su chi c’era e su quanto è successo quella notte da girone infernale.  

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